Lettera di don Udoji per inizio della Quaresima

Carissimi fratelli e sorelle, ho deciso di raggiungervi con questa lettera per sottolineare con voi l’importanza del tempo di Quaresima. Il Santo Padre nel discorso inviato ai fedeli per questo tempo straordinario che sta per iniziare così scrive: “È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà. Rallentare e sostare, dunque. La dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie. Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù. La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato”.

Allora anche nella nostra comunità Pastorale possiamo operare in noi e fra noi perché cresca la fraternità e la speranza. Sentiamoci quindi tutti chiamati per nome a celebrare insieme la Sacra Liturgia del Mercoledì delle Ceneri e viviamo questo giorno testimoniando anche alle nuove generazioni il precetto del digiuno e della vigilia. Il digiuno cristiano è molto più dell’astinenza dai cibi. I sacrifici prendono valore se diventano amore. Il digiuno, in altre parole, ci deve portare a due pratiche complementari d’amore: amore verso il Signore, cosicché la fame fisica sia memoria della nostra fame di lui, della nostra «povertà in spirito» (cfr. Matteo 5,3); amore verso il prossimo, perché il sentire volontariamente la fame ci apre il cuore (e le mani) verso chi non per sua volontà ha fame.

Affidiamo alla Beata Vergine Maria, a San Giuseppe suo sposo, ai Santi Stefano e Giovanni Evangelista di sostenerci in questo nostro Cammino. A tutti un abbraccio e buona Quaresima!

Don Udoji, vostro Parroco.