L’indulgenza plenaria

La nostra comunità di Capanne vive in questo “Anno Giubilare” un anno di grazia concesso dalla Penitenzeria Apostolica, ufficio della curia di Papa Francesco, in questo anno in cui cadono i 60 anni di fondazione della nostra Parrocchia elevata con il tiolo di San Giuseppe.  Distaccatasi dalla parrocchia plebana di Montopoli in V/a nel 1955 con  decreto Vescovile di elevazione a parrocchia, con il titolo di Prioria  il  percorso è  terminato con il riconoscimento anche civile, nel 1957.  La Penitenzeria ha concesso, su richiesta del nostro Vescovo, dei giorni cosidetti indulgenziati dove la grazia di Cristo, attraverso la Chiesa, dona ai suoi figli, per il loro bene spirituale il perdono delle colpe. Vediamo allora di spiegare quale significato ha l’indulgenza.

Cos’è l’indulgenza?

Come dice la parola stessa, l’indulgenza significa l’Amore indulgente, cioè misericordioso, di Dio nei confronti dell’uomo peccatore. “L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati., già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi” (CCC, 1471). In questa definizione del Catechismo vengono sottolineati questi punti.
L’indulgenza proviene dall’Amore Misericordioso di Dio che per mezzo di Gesù buon Pastore, ci viene a cercare, ci mostra il suo volto misericordioso, ci fa prendere coscienza del nostro peccato, suscita il pentimento, ci offre il perdono che equivale alla creazione di un cuore nuovo. E’ Gesù stesso l’indulgenza e la propiziazione per i nostri peccati (cfr Gv 20,22-23).
Il peccato grave ha una duplice conseguenza: la privazione della comunione con Dio (pena eterna, l’inferno) e l’attaccamento malsano alle creature (pena temporale, disordine morale).
Al peccatore pentito Dio nella sua misericordia, ordinariamente mediante il sacramento della riconciliazione, concede il perdono dei peccati e la remissione della pena eterna.
Con l’indulgenza la misericordia divina arriva a condonare la pena temporale dei peccati confessati, fa superare le tendenze e i disordini lasciati in noi dal male commesso.

L’opera di riconciliazione avviene con la mediazione della Chiesa. I meriti di Gesù, della Vergine Maria, dei santi, costituiscono un tesoro grandissimo di grazia, che la Chiesa, per mandato di Gesù, può dispensare nei modi che ritiene più convenienti, allo scopo di promuovere la conversione degli uomini. Con l’indulgenza noi beneficiamo di questo tesoro e siamo chiamati a mettere a frutto, nella santità della vita, quello che riceviamo.

L’indulgenza ci ricorda che Dio è pronto, come ci testimonia il Vangelo, a condonare tutto e subito, quando decidiamo di aprire il nostro cuore a Lui.

L’indulgenza giubilare è detta plenaria perché è una grazia straordinaria che guarisce completamente l’uomo, facendone una nuova creatura.

Condizioni per ottenere l’indulgenza

Prendiamo un estratto dall’intervista al Card. Piacenza, Prefetto del Dicastero Romano della Penitenzeria Apostolica. Cosi si esprimeva, per il giubileo della Misericordia indetto dal Papa.

Eminenza nel Giubileo ha grande importanza l’ indulgenza, cioè «la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa». Che cosa significa?

«È certamente importante comprendere bene questo tema della distinzione fra colpa e pena, che, a uno sguardo superficiale, potrebbe apparire di sapore medievale. Concretamente, in aggiunta all’ assoluzione dalla colpa che avviene nella Confessione, l’ indulgenza è il “condono” del tempo da trascorrere in purgatorio prima di raggiungere la visione di Dio in Paradiso. È ovvio che l’ indulgenza possa risultare incomprensibile all’ uomo secolarizzato e persino a quei cristiani che hanno ridotto il cristianesimo a una dottrina etica. Ma, secondo la fede della Chiesa, fra tutti i battezzati si crea un mirabile legame, la comunione dei santi, che non è un’ astrazione spirituale : utilizzando una categoria biblica, si tratta di una vera e propria alleanza per la salvezza. In tal senso si parla di “tesoro delle indulgenze”».

In qualche modo, questo ha anche un risvolto sociale?

«Il persistere della pena temporale, anche dopo l’ assoluzione sacramentale della colpa, rende ciascun uomo consapevole delle conseguenze dei propri atti, gli indica il dovere responsabile della riparazione e, cosa ancora più importante, lo chiama alla partecipazione all’ opera redentiva di Cristo, per sé e per i fratelli».

Quali sono i requisiti per ottenere l’ indulgenza che, ricordiamolo, può essere ottenuta anche in favore dei defunti?

«Sono essenzialmente tre: il sacramento della Riconciliazione, la partecipazione all’ Eucaristia e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. La Confessione, vissuta con il cuore sinceramente distaccato da qualsiasi peccato, spinge l’ uomo ad avvicinarsi a Dio e a lasciare che Dio si avvicini a lui. La celebrazione dell’ Eucaristia, con la comunione sacramentale, sottolinea la dimensione ecclesiale dell’ indulgenza. La preghiera secondo le intenzioni del Papa ricorda come la comunione non sia genericamente spirituale, ma debba essere concreta comunione con la madre Chiesa».

Gli altri appuntamenti INDULGENZIATI, oltre La Domenica 17 e  24 Settembre Saranno : saranno l’8 dicembre 2017 per l’Immacolata concezione, il 16, 17 e 18 marzo 2018 nel triduo per la festa del santo patrono, il 19 marzo per la festa di San Giuseppe, il 13 maggio per la Vergine di Fatima e il 30 settembre per la festa della Madonna del Buon viaggio 2018.L’augurio è che quest’anno di grazia – commenta don Fabrizio – possa essere veramente occasione di crescita spirituale, di riconciliazione e di speranza per tutta la nostra parrocchia e per tutti quelli che la visiteranno anche dalle parrocchie limitrofe nei tempi e nei modi stabiliti.

03 Novembre 2017