Domenica 30 Novembre, prima di Avvento, 14 ragazzi della nostra Parrocchia, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione.
Il nostro vescovo Monsignor Fausto Tardelli, prossimo alla partenza per la diocesi di Pistoia, ha avuto così modo di ricevere il saluto anche della nostra comunità. Ma andiamo per ordine.
Dopo la processione introitale ha avuto inizio la celebrazione Eucaristica. Un’atmosfera raccolta e silenziosa ha contraddistinto tutta quanta la liturgia, in una maniera così assoluta, quasi a sembrare una forma di rispetto prima di tutto per Gesù, ma anche per il Vescovo, consapevoli che questa era la sua ultima visita a Capanne in qualità di nostro vescovo.
I ragazzi sono stati attenti, perfettamente all’altezza del momento importante che stavano vivendo. Grazie per questo alle due brave catechiste Anna e Maria Pia che evidentemente, attraverso la loro testimonianza hanno saputo seminare del Buon Seme nel cuore di questi ragazzi.
Accompagnata dai bei canti, eseguiti come sempre dal nostro bravo coro parrocchiale, la liturgia si è snodata in una solennità sobria ma molto sentita. Al momento dell’Omelia Monsignor Tardelli è stato incisivo sulle parole e quasi accorato nella modalità espressivo; sembrava proprio che cercasse di penetrare con le sue parole, il cuore e la mente dei ragazzi, con espressione pacata e affettuosa. Due sono state le linee della sua Omelia, l’Avvento e la Cresima. “L’avvento è per la Chiesa un momento penitenziale di ripensamento. La venuta di Gesù deve mettere il cristiano in atteggiamento autocritico e interrogativo: – Io come accolgo Gesù in me?- E’ questa la domanda che dobbiamo porci. Oggi come allora, Gesù nasce tra l’indifferenza della gente. Ogni anno però con il periodo dell’Avvento ci è data la possibilità di ripensare a questa venuta e far posto a Gesù nel nostro cuore. Ai ragazzi cresimandi ha parlato dell’illusioni e degli equivoci del mondo, invitandoli a guardarsi dal facile e smodato divertimento perché gettare via questi anni dell’adolescenza, potrebbe essere una rovina perché essi non torneranno ma determineranno il futuro e la qualità della vita che essi avranno. È bene perciò guardarsi da 3 pericoli: – l’illusione dell’apparire – la ricerca della ricchezza smodata – la ricerca del successo. Il mondo oggi inculca questi pseudovalori come condizioni primarie dell’essere, altrimenti si è nessuno – “sbagliato ” ha continuato il vescovo – ciascuno di noi è prezioso e unico per Dio Padre e se Dio mi ama, il resto non conta”. Concludendo ha posto alla nostra attenzione come esempio Maria. Nessuno in vita l’ha applaudita, Ella ha vissuto nel nascondimento e nel silenzio, eppure non esiste al mondo creatura più alta di Maria. Anche Dante nella Divina Commedia l’ha esaltata “Vergine e Madre più che Creatura” Ma come riuscire a vincere questa guerra? Rimanendo nella Chiesa, accostandosi ai sacramenti per attingere la forza necessaria. Non fare questo è già una guerra persa.
Terminata l’omelia c’è stata l’amministrazione del sacramento e quindi tutto il resto della liturgia. Prima della Benedizione finale c’è estato un momento commuovente. Il commiato da parte della comunità a Monsignor vescovo, con la lettura di alcune righe di saluto, a nome di tutte le associazioni cattoliche e laiche, intervenute alla celebrazione con gli stendardi e a nome di quanti svolgono un servizio nella parrocchia. Un giovane ministrante ha poi offerto in dono , l’immagine della Madonna Del Buon Viaggio. Sua Eccellenza ha ringraziato esprimendo il suo rammarico nel dover lasciare un popolo che ormai era il suo popolo, ma accettando la volontà del Signore. Infine la consegna dell’attestato e di un piccolo dono a ciascun cresimato e la foto di gruppo mentre il coro intonava in onore del Vescovo, la laude “Del Buon Viaggio” il nostro canto Mariano. Così si è conclusa la celebrazione.
13 Dicembre 2014